Ripensare gli ambienti di apprendimento è prima di tutto un lavoro culturale. La buona riuscita di un progetto per una scuola passa dall’impostazione del processo. Si parte dal coinvolgimento della comunità scolastica, supportandola nel percorso anche culturalmente. Si pensa al concorso di architettura come momento di riflessione e di dibattito tecnico. Si arriva a una realizzazione tramite condivisione e consapevolezza.
Torino fa scuola non punta solo alla ristrutturazione di due edifici, ma è un progetto molto più ambizioso. Si è offerto un modello di processo che ha anteposto al momento progettuale vero e proprio tre elementi fondamentali: il piano pedagogico-didattico della scuola, un piano di fattibilità serio e approfondito, un concorso di progettazione. Coinvolgere le persone che negli spazi di una scuola vivono e lavorano costituisce il punto di partenza per il ripensamento degli ambienti di apprendimento. Questo processo va supportato e nutrito nelle sue diverse fasi.
Il percorso di progettazione condivisa è stato preceduto da un ciclo di seminari di approfondimento. Obiettivo di questa parte del lavoro è stato quello di sensibilizzare le due comunità scolastiche coinvolte sul tema dell’innovazione negli ambienti di apprendimento. Nella sezione dedicata è possibile scaricare il programma completo e le presentazioni dei relatori invitati (vai alla sezione). Il processo è proseguito con il percorso di progettazione condivisa nel quale ciascuna delle due comunità scolastiche (guidate da due mediatori – architetto e pedagogista – ) è stata protagonista di un lavoro di ripensamento che ha condotto alla stesura del concetto pedagogico. Questo documento delinea un profilo della scuola che tiene conto delle esigenze della comunità scolastica ma anche di un’idea di scuola innovativa. Il profilo, insieme al piano di fattibilità, è diventato parte del quadro delle esigenze consegnato agli architetti nel bando del concorso di progettazione.
Il concorso è stata un’occasione per mobilitare la riflessione dei tecnici sul tema della scuola, da molti anni in Italia poco centrale nel dibattito. Al concorso sono seguiti lo sviluppo della progettazione e il cantiere. Il processo è continuato con una fase di accompagnamento all’utilizzo dei nuovi spazi.
Progettare insieme significa molto di più che partecipare ad un processo. Significa assumerlo su di sé, elaborarlo con altri attori e condividerlo in tutte le sue fasi. Per questo Torino fa scuola ha messo in piedi progetti condivisi e non solo partecipati.
Si può partecipare a un evento e non essere direttamente coinvolti, si può partecipare a un’attività, ma per questo non avere alcun impegno. Si può addirittura partecipare a una riunione e offrire il proprio punto di vista, senza per questo doverne verificare la ricaduta. È invece sempre più importante il coinvolgimento dei soggetti che gravitano intorno alla scuola perché ciascuno porti su di sé una parte del “peso” del progetto. È un impegno di responsabilità, una modalità per generare il “noi”, ovvero quel senso comunitario che trasforma un insieme di “io” in un noi collettivo i cui membri sono parte di una stretta rete di rapporti significativi (Sergiovanni 2002). Questo impegno genera «ambienti culturali nei quali tutti apprendono, nei quali ogni individuo è una parte integrante, e nei quali ogni partecipante è responsabile sia dell’apprendimento che del benessere dell’altro» (Simpson 1998). La progettazione condivisa presuppone l’idea che la scuola si intenda come un vero e proprio progetto della e per la comunità.
Questo progetto intende modellizzare un processo, una modalità e non proporre progetti da copiare. Per questo le due comunità scolastiche implicate hanno seguito percorsi ad hoc con esiti distinti.
Il percorso della scuola Fermi è stato guidato da Beate Weyland (pedagogista, Libera Università di Bressanone) e Sandy Attia (architetto, Modus Arch.)
Il percorso della scuola Pascoli è stato guidato da Mario Castoldi (pedagogista, Università di Torino) e Luisa Ingaramo (architetto, Compagnia di San Paolo)
Il concorso di progettazione svolto in collaborazione con la Fondazione per l’architettura / Torino sulla piattaforma concorrimi ha previsto due fasi di selezione (nella prima il concorso d’idee e nella seconda la redazione del progetto preliminare) e ha avuto il vantaggio di essere aperto e accessibile a tutti.